Oggi Lafontaine la narrerebbe così...
La formica lavora tutta la calda estate; si costruisce la casa e accantona le provviste per l'inverno.
La cicala pensa che, con quel bel tempo, la formica sia stupida; ride, danza, canta e gioca tutta l'estate.
Poi giunge l'inverno e la formica riposa al caldo ristorandosi con le provviste accumulate.
La cicala tremante dal freddo organizza una conferenza stampa e pone la questione del perche'la formica ha il diritto d'essere al caldo e ben nutrita mentre altri meno fortunati muoiono di freddo e fame.
La televisione organizza delle trasmissioni in diretta che mostrano la cicala tremante dal freddo nonchè degli spezzoni della formica al caldo nella sua confortevole casa con l'abbondante tavola piena di ogni ben di Dio.
I telespettatori sono colpiti dal fatto che, in un paese così ricco, si lasci soffrire la povera cicala mentre altri vivono nell'abbondanza.
I sindacati manifestano davanti alla casa della formica in solidarietà della cicala mentre i giornalisti organizzano delle interviste domandando perchè la formica è divenuta così ricca sulle spalle della cicala ed interpellano il governo perchè aumenti le tasse della formica affinchè essa paghi la sua giusta parte (Solo Feltri pare non seguire la linea).
In linea con i sondaggi il governo redige una legge per l'eguaglianza economica ed una(retroattiva all'estate precedente ) antidiscriminatoria.
Le tasse sono aumentate e la formica riceve una multa per non aver occupato la cicala come apprendista, la casa della formica è sequestrata dal fisco perchè non ha i soldi per pagare le tasse e le multe: la formica lascia il paese e si trasferisce in Liechtenstein.
La televisione prepara un reportage sulla cicala che, ora ben in carne, sta terminando le provviste lasciate dalla formica nonostante la primavera sia ancora lontana.
L'ex casa della formica, divenuto alloggio sociale per la cicala, comincia a deteriorasi nel disinteresse della cicala e del governo.
Sono avviate delle rimostranze nei confronti del governo per la mancanza di assistenza sociale, viene creata una commissione apposita con un costo di 10 milioni.
Intanto la cicala muore di overdose mentre la stampa evidenzia ancora di più quanto sia urgente occuparsi delle ineguaglianze sociali; la casa è ora occupata da ragni immigrati.
Il governo si felicita delle diversità multiculturali del paese così aperto e socialmente evoluto.
I ragni organizzano un traffico d'eroina, una gang di ladri, un traffico di mantidi prostitute e terrorizzano la comunità.
Il partito della sinistra propone l'integrazione perchè la repressione genera violenza e violenza chiama violenza.
1 Comments:
La formica lavora tutta la calda estate; si costruisce la casa e accantona le provviste dell’inverno.
Intanto in un piccolo villaggio africano Cic-al-ah decide che lì non è più possibile vivere, poiché nonostante sia laureato e qualificato non riesce più a campare con la sua famiglia: spendono tutti i loro risparmi e si imbarcano alla volta dell’Europa.
Arrivati nei pressi del moderno villaggio formicaio Cic-al-ah cerca lavoro, ma non ci riesce poiché a causa di una legge fatta dalle temibili formiche verdi, se non ha il permesso di soggiorno non può trovare lavoro, e se non ha un lavoro non può ottenere il permesso di soggiorno. La cicala è costretta a lavorare in nero per sbarcare il lunario, sua moglie Cic-a-ish fa la badante a una vecchia formica sclerotica. Le bambine Cic-a-leila e Cic-a-laila vanno a scuola, dove vengono insultate dai compagni perché portano un velo in testa.
Dopo molti sforzi Cic-al-ah riesce ad accumulare del denaro con il quale ottiene un permesso di soggiorno, si libera della topaia che affittava a caro prezzo dalla formica e apre una attività con la moglie. Purtroppo l’attività in questione è un locale di ispirazione islamica, e in poco tempo si sparge la voce che sia un covo di cicale che organizzano oscuri complotti ai danni delle formiche. Immediatamente le terribili formiche verdi organizzano una fiaccolata notturna per protesta e, giusto per non farsi mancare nulla, danno fuoco alla porta del negozio.
Intanto nel formicaio la formiche verdi padane organizzano comizi e manifestazioni. Dicono che le cicale organizzano oscuri complotti ai danni delle formiche e hanno una cultura inferiore nonché del tutto incompatibile con la loro. Inoltre affermano che nel villaggio non c’è posto e lavoro per tutti perciò, onde evitare che le cicale sottraggano alle formiche il lavoro, se ne devono andare.
Cic-al-ah stringe i denti e cerca di continuare a vivere nel moderno villaggio formicaio, ma la discriminazione è sempre più forte. Molte cicale vorrebbero tornare nel loro Paese d’origine ma, non sicuri di ciò che troverebbero, decidono di restare lì, nonostante non abbiano il diritto di voto e non possano quindi proporre iniziative a favore della comunità delle cicale al gran consiglio delle formiche.
Infine, dopo un po’ di tempo Cic-al-ah finisce davvero sul lastrico. Purtroppo nella comunità delle cicale nessuno, seppur facendo enormi sacrifici, riesce a trovare un posto in cui la sua famiglia possa vivere a poco prezzo.
Cic-al-ah va a bussare alla porta della formica, che apre piuttosto infastidita e urla:” Sempre qui a chiedere voi cicale! Non potevate starvene a casa vostra anziché venire qui a rubarci tutto quello che ci siamo procurati in una vita di privazioni? Ho lavorato tutta l’estate io! Tu quest’estate dov’eri? Tornatene al tuo Paese tu e tutta la tua razza bastarda!”.
Cic-al-ah usa i suoi ultimi risparmi per tornarsene a casa.
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