Toni moderati
-Massimo D'Alema definì Roberto Calderoli "un buffone al governo, qualcosa che l'Italia non merita".
-Luciano Violante definì il caimano "non solo inaffidabile ma pericoloso per il sistema democratico del Paese".
-Alfonso Pecoraro Scanio: "Di eversivo e pericoloso c'è solo la tracotanza di Berlusconi. Il vero eversore in questo Paese è lui che ha fatto scempio della Costituzione e sfasciato le istituzioni".
-Oliviero Diliberto: "Siamo nella fase del Comitato di liberazione nazionale. Dobbiamo liberarci da questi mascalzoni che sono al governo". Poi "Sono dei pazzi irresponsabili che stanno mettendo in pericolo l'Italia". Insiste: "È una dura lotta capire se quelli del governo sono più scellerati o più inetti".
-Romano Prodi rivolgendosi agli operatori di Forza Italia impeganti nella campagna elettorale: "Noi non possiamo arruolare mille mercenari, per questo a ogni mercenario dovremo far fronte con mille volontari". Senza contare l'"ubriaco" rivolto al premier durante il confronto da Vespa (dove ha anche sbagliato l'autore della citazione).Ma tutta la campagna elettorale del centrosinistra è stata costellata di giudizi improntati al fair play politico. Sempre Prodi: "Quella della Casa delle Libertà è delinquenza politica". Lo stesso Professore definì "patetici" "i Qui, Quo, Qua di Forza Italia che difendono zio Paperone".
-Infine "l'Unità" in un recente articolo ci dice che: "Un recente sondaggio dimostra che il resto del mondo ha di noi una opinione univoca:
gli italiani risultano totalmente coglioni per essersi tenuti il premier tutti questi anni", probabilmente era meglio farne borsette e scarpe.
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