Molti slogan poca sostanza

L'impegno che i cittadini italiani domani e lunedì dovranno prendersi, sarà quello di fare una manicheistica scelta, SI o NO, riguardante la modifica di oltre 1/3 della Costituzione italiana. Leggicchiando qua e là il testo della riforma e vari surrogati semplificativi, pare che l'Italia si appresti, con la vittoria del SI, a fare un passo avanti non indifferente. Sentendo il partito del NO, quello del nientaltro che NO senza ragione e senza raziocinio, leggendo l'immenso Panebianco, si arriva a capire che la vittoria del NO determinerebbe l'appropriazione della Costituzione ad una sola parte politica, quella parte politica che maggiormente fece parte della costituente, i catto-comunisti. Quella parte politica che sente la Costituzione come roba propria di cui solo essa può avere potere decisionale o modificativo.
Non solo, questa costituzione, così com'è se, riconfermata rischierebbe di essere la Costituzione di mezza Italia contro l'altra metà. Io credo che se il dialogo e l'unione del paese pubblicizzati da Prodi in campagna elettorale sono quelli visti in questi primi due mesi di governo c'è da mettersi le mani nei capelli(per chi può). La cosa più incredibile è il fideismo e l'assoluto vuoto di idee che spingerà milioni di italiani a votare NO.
La fede. Quella forza dell'animo che storpia il pensiero e ottenebra la mente. Il cervello non riesce più in elementari calcoli di logica.
Discutendo con diversi elementi fedeli alla linea, quelli senza SE e senza MA e ora assolutamente e incondizionatamente allineati per il NO, sono rimasto veramente basito per la totale mancanza, il nulla assoluto, di argomenti apprezzabili. Certo la riforma Calderoli avrà delle pecche, niente è perfetto al mondo, e spetta certamente alla sinistra evidenziarle, ma si può evidenziare qualsiasi problema se il dialogo inizia sempre con un NO, questo o quello è tutto sbagliato, è un pasticcio, è la rovina dell'Italia, ecc? E quando si chiede perchè voterà NO? Perchè questa riforma è sbagliata e sarà la rovina dell'Italia.