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giovedì, marzo 09, 2006

Macchè "Corriere della Sera"....comprate "Libero"!

Può essere antipatico, ma le sue posizioni sono molto vicine alle mie! Mi riferisco a Vittorio Feltri intervistato da "il Foglio"
La scelta di Mieli non lo stupisce: “Dov’è la novità? Si è sempre saputo che il Corriere ha un orientamento politico. E’ sempre stato così. Io stavo lì negli anni ’70 e ’80, non era diverso anche se si salvavano le apparenze. Mieli non ha scritto niente che non si sapesse”. L’editoriale del Corriere un po’ però deve aver stupito, a giudicare dalle polemiche e dal probabile titolo di apertura di Libero di questa mattina, sbirciato ieri pomeriggio sui tavoli della redazione: “Il Corriere della Sinistra”, scritto con il carattere storico della testata del Corriere.
L’Avvocato Agnelli diceva che Mieli aveva messo “la minigonna al Corriere”, mentre il direttore di Libero sostiene che al Corriere “ha tolto le mutande”, svelando “ciò che ha sempre detto a tutti, anche in televisione, niente di strano né di stravagante”. “Le ideologie non commuovono più nessuno, per me sarebbe un piacere fisico se il centrosinistra dovesse perdere. Immaginatevi la faccia di Prodi nel momento in cui gli comunicano la sconfitta. Se Berlusconi venisse battuto, il Polo dovrebbe soltanto rimanere coeso perché l’Unione non riuscirà a governare più di nove mesi”. In caso di vittoria di Prodi, Feltri non minaccia di espatriare come Umberto Eco: “Sono 15 anni che minacciano di andarsene, ma non se ne vanno mai, anzi non vanno più nemmeno in vacanza. Non hanno capito, invece, che chiunque vinca non cambia niente”.
Vittorio Feltri è tentato dal disertare le urne, poi però vede “le facce di quelli di sinistra” e non può che votare centrodestra: “Qui non c’è da turarsi il naso, c’è da turarsi tutto quello che c’è da otturare e votare il Polo, nonostante Forza Italia sia l’unico partito leninista del mondo occidentale e malgrado il centrodestra non sia riuscito a esprimere un governo liberaldemocratico”. Libero scrive spesso articoli contro il Polo e di recente ha assunto un neo antiberlusconiano come Antonio Socci: “Contro Berlusconi andrei ogni due minuti: avrebbe dovuto fare un governo liberale, ma gli ordini professionali non sono stati aboliti, i titoli di studio continuano ad avere valore legale, i reati commessi a mezzo stampa sono ancora perseguiti penalmente... Questo non è un governo liberale. In più Forza Italia è deludente come partito: c’è il capo, poi il nulla tranne la claque che applaude”.
Ogni tanto Feltri e Berlusconi si sentono, o si incontrano a colazione: “Con Berlusconi non si parla, parla lui. Io non voglio prevalere nelle discussioni o convincerlo: che mi frega? Se ho da dirgli qualcosa la scrivo su Libero”.
Nell’era berlusconiana, Feltri ha diretto l’Indipendente fino a poco prima delle elezioni del 1994, poi ha guidato il Giornale di famiglia, brevemente il Giorno, il Borghese e, da quattro anni, Libero. Feltri ricorda che nel 1993 aveva scritto più di un articolo a favore della nascita di un terzo polo che riuscisse a raccogliere i voti dei partiti travolti da Tangentopoli e facesse da ponte tra l’Msi uscito indenne dalla mattanza perché non corrotto e la Lega di Bossi: “A un certo punto Berlusconi mi chiamò e mi chiese che cosa pensassi dell’ipotesi di un nuovo partito dei moderati. Credo di essere stato l’unico a dirgli entusiasticamente che non era soltanto un’idea giusta, ma che avrebbe dovuto guidarlo lui stesso quel partito, invece di affidarlo a Segni o ad altri di cui si parlava”. La discesa in campo di Berlusconi e il primo, breve, governo di centrodestra, Feltri l’ha vissuta dietro la scrivania di Indro Montanelli al Giornale, dove in quattro anni tiene a precisare di aver raddoppiato le copie e sanato il bilancio: “Mi accusavano di essere diventato berlusconiano, quando invece è stato Berlusconi a realizzare ciò che avevo scritto per mesi sull’Indipendente. Avevamo fatto un patto: io mi impegnavo a fare un giornale di centrodestra, punto e basta. Ricordo che l’indomani della vittoria del Polo, nel marzo 1994, il titolo di prima pagina del Giornale diceva: ‘Difficile governo delle Libertà’, perché avevo intuito i problemi della coalizione. Due giorni prima del famoso ‘decreto Biondi’ sulla giustizia, scrissi un editoriale per scongiurarne la presentazione. Cominciarono a circolare voci su un mio prossimo licenziamento, specie dopo che Di Pietro fu mandato in televisione a leggere il comunicato della procura contro il governo. Berlusconi invece non mi ha mai detto niente, con lui mi sono trovato benissimo”.
Feltri consiglia al Cav. di “drammatizzare” ancora più di quanto stia facendo: “Dica che ci sono comunisti dappertutto, faccia le cose più becere e non abbia paura dei musulmani, come nel caso Calderoli”. C’è molto che non gli va del Cavaliere, “ma certo non passo al nemico: faccio la fronda e segnalo le cose sbagliate”. Dichiarazione finale mielista: “Avrei votato Fini, perché mi erano piaciute le sue posizioni sul referendum, sugli immigrati e su Israele, ma su Calderoli s’è calato le braghe. Sono indeciso tra Forza Italia e Lega”.

Intervista di Christian Rocca

5 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Grande Feltri! Degno erede del grande Montanelli! Spero che dopo la indecente ed inelegante 'mielata' possa guadagnare tutti i lettori che il Corriere della Serva dovrà per forza perdere. Come avevo già auspicato al capitolo precedente, quasi in sintonia col Foglio.

6:12 PM  
Anonymous Anonimo said...

Quanto sopra detto da Buridano

6:13 PM  
Anonymous Anonimo said...

Inoltre sono pienamente in sintonia con quanto dice Socci sul Foglio, e riportato qua nel testo del Post

6:15 PM  
Anonymous Anonimo said...

Feltri erede di Montanelli? FELTRI? Quello che dopo la batosta del 12 a 2 alle regionali mise in prima pagina un servizio sui gatti di Ratzinger?? AHAHAHAHA!

Ma lo sai cosa pensava Montanelli sul tuo carissimo nanetto mafioso?

7:28 PM  
Anonymous Anonimo said...

Caro Rapinoi sono stato e continuo ad essere un ammiratore di Montanelli, specialmente ora che rifletto su quando scrisse che gli Italiani avevano bisogno di vaccinarsi contro Berlusconi. Aveva perfettamente ragione.
Quanto a Feltri, non so cosa ne pensasse Montanelli, ma mi sembra che non si possa considerare un leccaculista del cavaliere, quando è ora gliele canta eccome!
Il problema è: I problemi dell'Italia li risolverà Prodi che ha dato prove di inefficenza non solo in Patria ma anche in Europa?

2:18 AM  

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Sono da poco dottore in scienze giuridiche, gioco a calcio a 5(quando il ginocchio me lo permette, ora non me lo permette) ma prima ho praticato sia il calcio a 11 che il basket che il rugby. Amo l'America, amo l'idea del sogno americano, e stò preparandomi per vivere un'esperienza lavorativa negli States che inizierà quest'inverno, ora ho un contratto lavorativo di 6 mesi presso una multinazionale informatica nei pressi di Londra. Ho votato il caimano nel 2001, NON volevo rivotarlo ma purtroppo o per forza l'ho rifatto! Amo svisceratamente il mio paese che regolarmente e sistematicamente, mi delude....in compenso però dopo il referendum di riforma costituzionale considero gli italiani un popolo di merda......si può dire merda in un blog?