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Giuseppe Mazzini: "L'educazione è il pane dell'anima""

venerdì, marzo 31, 2006

Unilateralismo, perchè sì...

Parlando della questione medio orientale l'accusa portata ad Israele è che si muove unilateralmente. Ma perchè è giusto che sia così? Per decenni gli israeliani hanno tentato di realizzare una pace con i palestinesi, confidando nel dialogo e nell'appoggio degli Usa, l'Europa e l'ONU è risaputo non hanno mai appoggiato Israele, Accordi di Oslo, negoziati di Camp David, Quartetto e Road Map non sono però serviti a nulla. Non solo, da una tregua precaria si è passati prima all’Intifada delle pietre e poi all’Intifada dei kamikaze e i palestinesi sono passati dal terrorista premio Nobel per la pace, ambiguo e ruffiano Arafat ad un’organizzazione terroristica, Hamas, che ha nel proprio statuto l’eliminazione di Israele, eletta democraticamente dal popolo. Allora cosa può fare Israele? Col ritiro da Gaza, dolorosissimo, si è liberato di un grosso problema, ovvero ha dimostrato con i fatti che Israele vuole la pace e che è disposta anche a rinuncie territoriali che non è in questa sede che starò a dibattere se fossero lecite o illecite. Con la barriera anti-terrorismo, ovvero il famigerato muro che gli anti-unilateralisti( omeglio gli anti-israeliani) si sono precipitati a condannare moralmente, è riuscito a ridurre del 90% gli attentati.
Per concludere nell’impossibilità di negoziare con chi semplicemente lo vuole morto, si appresta a stabilire unilateralmente i propri confini definitivi, cessando ogni rapporto con i palestinesi. Prima o poi anche l'Europa si sveglierà....forse

5 Comments:

Anonymous Anonimo said...

l'europa è ben sveglia. è l'america che è ancora ipnotizzata. doloroso il ritiro da gaza? come è stato doloroso per parmalat restituire ai pensionati solo 15 lire ogni 100 ricevute. israele si deve ritirare immediatamente da tutti i territori conquistati a cannonate, poi si vedrà. se i marokkini che hanno conquistato casa tua cacciandoti in mezzo alla strada decidessero 'dolorosamente' di restituirti un pezzo di cantina, in cambio di un accordo sullo 'status quo', tu ti accontenteresti? pensaci.

10:54 AM  
Anonymous Anonimo said...

Commentate questo esempio:
Se, per decisione del sindaco, quattro marocchini si installano in casa tua, impossessandosene di metà, tu cerchi di cacciarli via e recuperare il maltolto, attaccandoli. Ma loro quattro, aiutati dal sindaco che li finanzia, sono più forti e ti cacciano anche dalla tua metà, poi si organizzano per difendersi dalla tua giusta ira armandosi e facendo un muro che ti tiene fuori da casa tua. Tu sei disperato e visto che non ottieni giustizia non ti resta che il sabotaggio, di notte, dei marocchini invasori, che, ti dicono, restiamo dove siamo perchè è nostro diritto, perchè l'ha detto il sindaco, e poi, perchè anni fa, Cecco Beppe ha quasi sterminato i nostri nonni. poi per pacificare la questione ti dicono: ci ritiriamo da un pezzo di cantina, dopo avere distrutto tutto quello che c'era dentro: siete contenti? ora facciamo la pace: il pezzo di cantina a voi, tutto il resto a noi. Ecco, questa è la storia. Tu, cacciato da casa tua, come ti sentiresti? ti accontenteresti di un pezzo di cantina perdendo il 90% della tua casa? I marokkini aspettano di sapere cosa ne pensi. se sei d'accordo si muoveranno subito.

11:20 AM  
Anonymous Anonimo said...

Il discorso sta diventando interessante anche se scottante.
Io oggi non vedo alcuna soluzione al problema, almeno in tempi brevi. Israele non abbandonerà mai tutti i territori conquistati con le armi. Parliamo per esempio del West Bank, la Cisgiordania sottratta con le armi alla Giordania, paese musulmano e relativamente filooccidentale. Un articolo interessante della BBC sul sito http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/4865124.stm
fa dire ad Israele che non abbandonerà mai questi insediamenti anche se sono considerati illegali secondo la legge internazionale, ed io ci credo. Da qui l'impossibilità di una soluzione che non comporti un fortissimo e poco probabile ridimensionamento di Israele. Ma anche gli israeliani si stanno stancando. Hanno capito che si vive meglio in USA che non in Israele. E da là potranno continuere ad aiutare Israele con versamenti di denaro e trasferimenti di tecnologie, per acquietare le loro coscienze. Proprio come fanno i musulmani espatriati con la 'zakhat', la 'offerta religiosa e solidale' che potrebbe finanziare il terrorismo o compensare le famiglie dei terroristi suicidi. Israele dovrà continuare a sopravvivere in uno stato di perenne semibelligeranza che comporterà gravi difficoltà quotidiane e costi enormi non solo in termini economici ma anche sociali. La differenza la farà la demografia in tempi lunghi. Che imporrà una soluzione certamente non gradita a tutti perchè non negoziata politicamente nè pacificamente. La famosa maledizione che ha da sempre colpito il 'popolo eletto' pare essere ancora là.

11:57 AM  
Anonymous Anonimo said...

Dal Foglio, a proposito dell'Iran nucleare.
Il cosiddetto ‘pragmatico’ e ‘moderato’ Rafsanjani (ex presidente, ndr) ha calcolato i costi: per 5 milioni di morti israeliani conta 15 milioni di morti iraniani. Così è arrivato alla conclusione che, rispetto ai milioni di musulmani nel mondo, questa è soltanto una goccia nell’oceano. Dunque l’affare è conveniente” André Glucksmann (ebreo). Come dicevo, la demografia sarà la soluzione e la fine del problema.

1:17 PM  
Anonymous Anonimo said...

“Non ci parlate di riconoscere Israele, del suo diritto a esistere e di mettere fine alla resistenza fino a quando non otterrete un impegno dallo stato ebraico a ritirarsi dalla nostra terra e a riconoscere i nostri diritti”. E’ questo “il messaggio di Hamas e dell’Autorità palestinese alle potenze mondiali” che il premier Haniye ha inviato all’occidente dalle colonne del quotidiano britannico The Guardian.

1:24 PM  

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Località: Spilamberto, Modena, Italy

Sono da poco dottore in scienze giuridiche, gioco a calcio a 5(quando il ginocchio me lo permette, ora non me lo permette) ma prima ho praticato sia il calcio a 11 che il basket che il rugby. Amo l'America, amo l'idea del sogno americano, e stò preparandomi per vivere un'esperienza lavorativa negli States che inizierà quest'inverno, ora ho un contratto lavorativo di 6 mesi presso una multinazionale informatica nei pressi di Londra. Ho votato il caimano nel 2001, NON volevo rivotarlo ma purtroppo o per forza l'ho rifatto! Amo svisceratamente il mio paese che regolarmente e sistematicamente, mi delude....in compenso però dopo il referendum di riforma costituzionale considero gli italiani un popolo di merda......si può dire merda in un blog?