Berlusconi ha ricevuto dalle mani di Michael Stern il “Freedom Award” cioè la medaglia che in America la Fondazione Intrepid negli ultimi anni ha assegnato a statisti del calibro di Reagan, della Thatcher, di Bush padre, di Colin Powell, Cheney, Rumsfeld, Eltsin, Rabin, McCain, Albright, Giuliani, Bill e Hillary Clinton e poi....no! sono spiacente per i "buoni" e "pacifisti" ma ad Arafat non l'hanno data...
Ma Stern anzichè la Freedom Award dà ai buonisti(misto tra buoni e pacifisti...o comunisti, vedetela voi come preferite) queste parole(che, nel mio piccolo mi permetto di sottoscrivere in toto)"L’America è al fianco di Berlusconi e odia chi brucia la nostra bandiera"(si riferisce agli italiani che per due volte negli ultimi 3 anni, in piazza hanno manifestato contro l'America ed Israele bruciandone appunto le bandiere oltre a qualche tricolore).
Ma ecco alcune parti del discorso di Mister Silvio B. quel discorso che ha fatto applaudire in standig ovation la liberal di "ferro", femminista, presidente dei senatori democratici Nancy Pelosi e ha fatto commuovere la probabile candidata alla casa bianca Mrs Hillary Clinton: "Contro il male, il mondo deve essere come gli Usa se vuole vincere questa guerra contro il terrorismo, perché l’11 settembre ha cambiato la nostra vita e c’è chi odia i nostri valori e la nostra civiltà", e continua "potremo vincere questa battaglia solo se faremo diventare tutto il mondo una nuova, grande, straordinaria America".
Però, questo Silvio B. da Arcore! Ha continuato poi aggiungendo che alcuni leader europei "sono ancora ciechi e sordi ad assumersi questa responsabilità". Puntuale, assieme alla "stoccata", arrivano anche nomi e cognomi: "[...]dopo la guerra in Iraq abbiamo visto che la Francia ha portato avanti... stò per dire una velleità, ma dico una politica di distacco dagli Stati Uniti". Durissima critica alla politica dell'Eliseo, dunque, definita in politichese "velleità", che in molti, tra cui il New York Times, leggono come "uno schiaffo a malapena mascherato" a Jacques Chirac (che ha sempre sostenuto la nozione di un "mondo bipolare" nel quale Ue e Stati Uniti agiscono come contrappesi, DeGaulle docet).
Silvio B. definisce questa "velleità": "moralmente sospetta e politicamente pericolosa. [...]l’occidente è e deve restare uno solo: non ci possono essere due occidenti. L’Europa ha bisogno dell’America e l’America ha bisogno dell’Europa".
Piccola curiosità, alla fine del discorso un parlamentare ha addirittura chiesto a Silvio B. un autografo. Comunque torniamo a noi, anzi a Silvio B. da Arcore in America, il quale ha continuato omaggiando gli Usa definiti"faro di libertà, di progresso civile ed economico", ha poi ringraziato gli Usa definendoli "paese i cui coraggiosi uomini sono morti per salvare l’Italia e l’Europa dal fascismo, dal nazismo e dal comunismo (Amen Silvio, lo dico da secoli....)".
Il premier ha parlato a lungo, come fa sempre Bush, di democrazia, di libertà e di rispetto dei diritti umani, considerandoli i valori comuni delle democrazie che dopo l’11 settembre affrontano "una guerra diversa rispetto a quelle che hanno insanguinato l’umanità nei secoli passati[...] Non è uno scontro di civiltà, poiché non si tratta di un attacco dell’islam all’occidente. L’islam moderato alleato delle democrazie occidentali è anch’esso nel mirino dei terroristi. Si tratta di un attacco da parte del fondamentalismo radicale che usa il terrorismo contro l’avanzare della democrazia nel mondo e contro il dialogo tra le civiltà".
Il compito dei paesi democratici rimane perciò quello di "difendere la sicurezza dei loro cittadini e garantire la loro libertà dalla paura. Questa è la nuova frontiera della libertà", e con queste parole ha fatto risuonare parole di Roosevelt e di Kennedy!
La soluzione, secondo il premier italiano, "oltre al generoso impegno del vostro grande paese, rimane quello di una grande alleanza di tutte le democrazie perché soltanto unendo gli sforzi delle democrazie di tutti i continenti riusciremo a liberare il mondo dal pericolo del terrorismo internazionale e dalla paura dell’aggressione da parte delle forze del male [...] La storia ha dimostrato che l’aspirazione alla democrazia è universale e che libertà e democrazia sono positivamente contagiose. Quando i popoli sono esposti al vento della democrazia essi rivendicano i propri diritti di libertà nei confronti dei loro governanti. Voi lo sapete bene perché il vostro paese è il principale promotore di questo vento di libertà".
Berlusconi spiega che l'uso della forza è lecito nei confronti di Paesi in possesso di armi di distruzione di massa, ma solo come extrema ratio nel caso di "pericolo imminente di guerra atomica". In questo caso, dice, serve un "one shot"(Si riferiva all'Iran? lui ha negato ma il sospetto c'è).
In conclusione ricordo che la diretta dagli Usa del Tg5 non ha violato la par condicio, così ha deciso l’Authority di garanzia nelle comunicazioni (in questo caso palesemente politicizzata si dirà! ma noi lasceremo dire...).
Trionfo finale quando Mister Silvio B. in inglese ha chiesto il permesso "allow me", cioè "mi consenta", di raccontare con un aneddoto come è cominciato il suo amore per l’America.
Poco prima di salire sull'elicottero che lo riporterà su un aereo in direzione Roma, il premier rende l'ultimo tributo agli Stati Uniti, mettendo una mano sulla medaglia che ha al collo dedicandola ai soldati americani e italiani. "La sento come se fosse una corazza". Period (come dice Bush).